

In occidente i Cristiani chiamavano “Assassini” i seguaci del Vecchio della montagna o gran maestro degli assassini, Ḥasan-i Ṣabbāḥ, l’Imam a cui dovevano cieca obbedienza. Molte delle notizie sul Vecchio della montagna si hanno da Marco Polo.
Questa organizzazione fu una diramazione degli eretici musulmani sciiti, cioè i Nizariti, che, organizzata rigidamente, combattè con successo i sovrani musulmani ortodossi specialmente i Selgiudichi.
Il termine potrebbe significare “seguaci di Hasan” ma anche, secondo un’altra ipotesi,”coloro che sono dediti all’hashish ” che deriva a sua volta da ašīš, “canapa”. Droga di cui si sarebbe servito il vecchio della montagna per provocare l’inebriamento ed il coraggio nell’azione da parte dei suoi fedeli.
Morto Hasan nel 1124 , la setta perfezionò ulteriormente i suoi dogmi ereticali finché fu abbattuta dal khan mongolo Hulagu nel 1265 e l’ultimo degli assassini fu condannato alla pena di morte.
La setta contò fino a 60.000 membri. Uno dei suoi rami si era esteso anche in Siria mescolandosi con musulmani e Crociati, parteggiando ora per questi ora per quelli, e adoperando i metodi di assassinio politico.
L’obiettivo degli Assassini era assicurare la pace e credevano che la morte di assassini politici e di corrotti avrebbe portato pace e sicurezza. Nonostante si professassero a servizio di coloro che soffrono, gli Assassini erano temuti dalla popolazione per la loro reputazione terrificante.
Usavano un’arma efficace per gli omicidi: la lama celata che con un sol colpo metteva fine ad una vita. Prima di uccidere dovevano però accertarsi delle malefatte della vittima e per questo gli Assassini rimasero sempre in sintonia con la politica.
Ottenere informazioni sulla preda era il lavoro dei membri di basso livello dell’Ordine, che si trovano in tutte le città del mondo. Questi informatori tenevano d’occhio i nobili locali e i governanti, alla ricerca di segni di corruzione o di una prova di appartenenza ai Templari. Una volta raccolte, le informazioni venivano trasmesse agli Assassini più esperti, che si occupavano dell’esecuzione del bersaglio.
Gli Assassini dovevano avvicinarsi al loro obiettivo di nascosto, senza essere visti, compiere l’assassinio e scappare diventando invisibili. Inizialmente per ottenere una lama celata bisognava sacrificare il dito anulare. Poi col tempo si reputò inutile l’amputazione definendola una pratica antica e non determinante e pertanto fu modificata la lama celata in modo che l’amputazione non fosse più necessaria.
Gli Assassini trascorrevano gran parte della vita ad uccidere. Fin dalla tenera età, venivano addestrati ad osservare l’ambiente circostante ed a creare un buon piano d’azione in anticipo.
Le abilità di combattimento erano molto curate ma la discrezione era l’ arma principale pertanto tutto ciò che riguardava la loro vita (gli abiti indossati, dove vivevano e anche il modo in cui camminavano), sottolineavano la dedizione alla discrezione.
Venivano addestrati anche all’agilità e pertanto un Assassino conosceva bene le tecniche di corsa acrobatica per raggiungere posti inaccessibil e anche l’abilità nella scalata di una torre dava agli Assassini un forte vantaggio nell’azione.
Di solito, un apprendista nasceva nell’Ordine con uno o entrambi i genitori già membri della setta e iniziavano la loro formazione fin dalla giovane età, progredendo attraverso vari livelli, prima di venire promossi al rango di Assassino.
Domanda: quali sono le caratteristiche della lama celata?