
Maria Antonietta Portulano , moglie di Pirandello, morta in ospedale psichiatrico
Luigi Pirandello (1867 – 1936), scrittore, drammaturgo, poeta e premio Nobel per la letteratura nel 1934. Egli sonda la mente ed analizza l’identità:
« Il nostro spirito consiste di frammenti, o meglio, di elementi distinti, più o meno in rapporto tra loro, i quali si possono disgregare e ricomporre in un nuovo aggregamento, così che ne risulti una nuova personalità, che pur fuori dalla coscienza dell’io normale, ha una propria coscienza a parte, indipendente, la quale si manifesta viva e in atto, oscurandosi la coscienza normale, o anche coesistendo con questa, nei casi di vero e proprio sdoppiamento dell’io.
Aderì al partito fascista che rispettò le sue volontà espresse nel testamento:
«Carro d’infima classe, quello dei poveri. Nudo. E nessuno m’accompagni, né parenti né amici. Il carro, il cavallo, il cocchiere e basta. Bruciatemi»
La novella ” Ciaula scopre la luna” è una delle più commoventi scritte dall’autore . Ciaula, povero minatore, conosce bene le gallerie ed il buio della miniera ma ha paura del buio della notte.
L’autore racconta con grande poesia l’immenso stupore che il ragazzo prova quando, uscito di notte dalla miniera, per la prima volta si accorge della luna e descrive l’emozione consolatoria che la sua luce e l’ immensa grandezza e bellezza riescono a suscitargli.
“Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva.
Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna… C’era la Luna! la Luna!
E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell’averla scoperta, là, mentr’ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore.”