Quando l’amaro si sarà sciolto

Dimenticami ora, ma ricordami poi, quando l’amaro si sarà sciolto.
(Vladimir Nabokov)

Vladimir Vladimirovič Nabokov ( San Pietroburgo, 1899 – Montraux, 1977) è stato uno scrittore, saggista, critico letterario, entomologo, drammaturgo e poeta russo naturalizzato statunitense.

L’Ozempic nato per i diabetici ma utilizzato per dimagrire col nome Wegovy

Si chiama semaglutide il principio attivo dell’ Ozempic, medicina nata nel 2017 per trattare il diabete. Con il tempo è stato rilevato però che un’iniezione a settimana permette anche di perdere peso senza sforzi, infatti i test sui volontari con obesità senza diabete mostrano un calo del 15% dei chili in 40 settimane.

Elon Musk, dimagrito, ha ammesso di usare il farmaco ed anche altri personaggi famosi di Hollywood sono sospettate di usarlo per lo stesso scopo. Per i pazienti che soffrono di diabete sono iniziati pertanto i problemi perchè il farmaco, risucchiato dal mercato dei dimagranti, è diventato difficile da reperire anche negli Usa.

Il semaglutide aggiusta i livelli di zucchero nel sangue quando sono alti, induce un senso di sazietà e rallenta lo svuotamento dello stomaco, posticipando il desiderio del prossimo pasto e viene somministrato una volta a settimana con una penna munita di un ago sottile.

La versione usata contro il diabete ha un dosaggio basso (un milligrammo) e il nome commerciale Ozempic. Quella per dimagrire invece ha bisogno di più principio attivo (2,4 milligrammi), si chiama Wegovy ed è indicata per chi ha un indice di massa corporea superiore a 30 o per chi è solo sovrappeso ma ha fattori di rischio. Sul mercato americano una confezione da 4 siringhe (per 4 settimane) costa 900 dollari per Ozempic e 1.300 per Wegovy.

Secondo l’Economist il mercato dei medicinali contro l’obesità raggiungerà i 150 miliardi nel 2031 anche perchè gli effetti collaterali, di fronte a malattie croniche gravi come diabete e obesità, sono considerati dai medici tollerabili.

In Italia il sistema sanitario nazionale offre Ozempic solo ai pazienti con diabete di tipo 2. Wegovy per l’obesità è disponibile invece in Danimarca, Norvegia e con molte limitazioni in Francia. La Gran Bretagna ha annunciato la sua intenzione di introdurlo.

Napoleone II, l’Aiglon che non prese mai il volo

Il 15 dicembre 1940 per volontà di Hitler, che aveva invaso e occupato la Francia, la salma di Napoleone II rientrò a Parigi e venne posta agli “Invalides” accanto alla tomba del padre Napoleone I, un secolo dopo la sua sepoltura. Napoleone Bonaparte, per la necessità di avere un erede a cui lasciare il trono e l’Impero, aveva lasciato la prima moglie Giuseppina Beauharnais e aveva sposato Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, primogenita di Francesco II, per avere da lei l’erede che l’avrebbe aiutato anche a pacificarsi definitivamente con gli Asburgo.

Napoleone II nacque il 20 marzo 1811 dopo ore di paura e dolore per un parto difficile. Quando venne al mondo, gli fu conferito il titolo di Re di Roma alla presenza di Eugenio di Beauharnais e del granduca di Wurzburg, lo zio di Maria Luisa. Ed è in riferimento all’aquila romana che fu soprannominato l’Aiglon (“l’aquilotto”), reso popolare dall’omonima opera postuma di Edmond Rostand.

Con il collasso del Primo Impero Francese e poi a seguito della sconfitta sul campo di Napoleone I, questi abdicò il 4 aprile 1814 a favore del figlio, il Principe Imperiale suo erede, che assunse pertanto il nome di Napoleone II. Due giorni dopo però, il padre venne costretto a rinunciare non solo al proprio diritto al trono ma anche a quello dei suoi discendenti.

Seguì la fase dei “Cento Giorni”, che vide Napoleone I riprendere il potere e perderlo nuovamente e definitivamente a Waterloo per cui nel giugno 1815 l’imperatore abdicò nuovamente in favore di suo figlio che riebbe il nome di Napoleone II, imperatore dei Francesi. Napoleone II ebbe così la corona imperiale dal 22 giugno 1815, data dell’abdicazione del padre, fino al rientro a Parigi del re Luigi XVIII, avvenuto l’8 luglio successivo. In concreto, però, vivendo a Vienna, egli in questo piccolo spazio di tempo non esercitò alcun potere .

E’ la storia di un bambino che avrebbe potuto avere tutto e che non ebbe neanche le uniche due cose di cui aveva veramente bisogno: un padre, Napoleone Bonaparte, assente perché in esilio sull’isola di Sant’Elena, e una madre, Maria Luisa d’Austria, che lo lasciò a Vienna.

Né gli fu mai concesso di abbandonare l’Austria, negandogli anche di raggiungere la madre nel suo granducato italiano. L’Aiglon fu prigioniero della ragion di Stato e degli Asburgo e dell’Europa della Restaurazione. Qualche tempo prima di morire a 21 anni di tisi, preso dallo sconforto e dalla consapevolezza della sua inutilità, disse di se stesso: «Fra la mia culla e la mia tomba, c’è un grande zero».  

La Scala dei Turchi, rigida gradinata naturale sul mare utilizzata dai pirati saraceni

La Scala dei Turchi è una falesia bianca, cioè una scarpata molto ripida formatasi per l’azione erosiva del mare sulla costa rocciosa, che si trova lungo la costa di Realmonte, vicino ad Agrigento in Sicilia. Il caratteristico bianco dell scogliera è dato da una particolare formazione geologica chiamata trubi. Questa roccia si è sedimentata tra 5 e 2 milioni di anni fa ed è composta da strati alternati di calcare e di marna, che è un insieme di argilla e carbonato, e ricca anche di microrganismi marini fossili. Questi componenti le conferiscono un caratteristico colore bianco puro.

La falesia ha una forma molto singolare perchè si erge tra due spiagge di sabbia fine e presenta una forma ondulata e irregolare, con linee dolci e rotondeggianti. Per accedervi bisogna procedere lungo il litorale e inerpicarsi in una salita somigliante a una grande scalinata naturale di pietra calcarea e dalla sommità della scogliera il paesaggio visibile abbraccia la costa agrigentina fino a Capo Rossello. Dal 2020 però non è più possibile accedervi perchè l’area è sottoposta a sequestro a causa del rischio di erosione e crollo di rocce.

Il nome deriva dalle passate incursioni dei pirati saraceni,impropriamente chiamati Turchi dalle popolazioni locali che così si riferivano a tutte le genti arabe. Questi pirati nel ‘500 approdavano su questa formazione rocciosa, facile da scalare e posta al riparo dai venti, per poi saccheggiare i villaggi della costa come l’attuale paese di Realmonte a cui oggi appartiene il sito.

Le acque dello stagno di Kealia, che si trova sull’isola di Maui delle Hawaii, sono diventate di un colore rosa acceso

Dalla fine di ottobre le acque dello stagno di Kealia, sito in una riserva naturale sull’isola di Maui delle Hawaii, sono diventate di un colore rosa acceso forse a causa della siccità. Dai test svolti finora questo fenomeno però sembra dipendere dalla presenza di particolari organismi, chiamati alobatteri, che sono floridi nelle acque con un alto livello di salinità. Infatti al momento il livello dell’acqua nel bacino è più basso della norma perché non piove da un po’ di tempo e per questa ragione è due volte più salina di quella del mare.

Si prevede che la situazione si ristabilirà quando tornerà a piovere e il torrente, che di norma alimenta lo stagno, farà aumentare di nuovo il livello delle sue acque. Lo stagno ha già attraversato periodi di siccità ma le sue acque non erano mai diventate rosa. Le molte specie di uccelli che vivono vicino allo stagno non sembrano aver subìto effetti negativi dalla nuova colorazione dell’acqua ma le autorità hanno comunque raccomandato alle persone di non avvicinarsi e di non lasciare avvicinare i propri animali allo stagno sia perché si tratta di un’area protetta, sia perché il motivo della colorazione non è ancora stato del tutto accertato.

Fenomeni simili a quelli della riserva di Maui, sono stati osservati anche nel lago del Westgate Park di Melbourne, in Australia, che diventa completamente rosa ogni volta che il clima della città diventa particolarmente caldo e secco. Quando le temperature aumentano e l’acqua evapora, la sua salinità diventa fino a dieci volte maggiore di quella dell’oceano e si crea così un habitat dove riesce a sopravvivere solo un particolare tipo di alga che, con l’aumento della salinità, produce carotenoidi i pigmenti che danno all’acqua il colore rosa. È possibile vedere fenomeni simili anche in Spagna, nelle saline di Torrevieja, nel Dusty Rose Lake in Canada e nel lago Retba in Senegal. Anche il Lago di Urmia, in Iran, diventa spesso rosa a causa del basso livello delle acque e del caldo.

I discorsi difficili,oscuri,confusi e ambigui non sanno ciò che vogliono dire

Coloro che combinano discorsi difficili, oscuri, confusi e ambigui sicuramente non sanno affatto ciò che vogliono dire, ma ne hanno soltanto un’oscura consapevolezza che ancora si sforza di trovare un pensiero: spesso però essi vogliono celare a loro stessi e ad altri che in realtà non hanno nulla da dire. Arthur Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, 1851 

Euno, lo schiavo siriano divenuto re durante la prima guerra servile (135 a.C.) scoppiata in Sicilia.

La società romana era fondata sul lavoro di migliaia di schiavi che erano privi di diritti e di uno status legale e dunque non potevano godere di alcun tipo di relazione, di proprietà o di famiglia e in questo contesto Roma visse tre grandi rivolte schiavili. La più famosa fu la Terza guidata da Spartaco, uno schiavo di origine trace divenuto gladiatore, ma sessant’anni prima, intorno al 135 a.C., ebbe luogo in Sicilia un’altra massiccia rivolta di schiavi nota come la Prima guerra servile.

Nell’isola i proprietari romani chiedevano ai contadini il pagamento di quote così alte del raccolto che questi non riuscivano a pagare, finendo schiavi per debiti dei loro stessi usurai. Questi schiavi insieme agli altri, divenuti tali per altre cause, erano difficili da controllare e si erano formate bande di ex schiavi siciliani che arrivarono anche ad assaltare i mercanti.

La rivolta esplose nelle terre del possidente Damofilo che, favorendo i Romani, cercava di ottenere la cittadinanza romana per sfruttare meglio gli schiavi fra i quali Euno che lavorava nei suoi possedimenti che si trovavano nei pressi di Enna. Con la rivolta Damofilo fu ucciso ed Euno, proclamato re, organizzò la sua corte sul modello di quelle ellenistiche, si fece chiamare Antioco, nome comune nella dinastia siriana dei Seleuciti, e coniò anche monete con la sua effigie. Fu però un personaggio ambiguo, tra il ciarlatano e il profeta, legittimando la propria regalità mediante contatti con la dea siriaca Atagartis che gli sarebbe apparsa in sogno.

L’insurrezione si estese e il mandriano Cleone, dopo aver sollevato gli schiavi che si trovavano nella zona di Agrigento, riconobbe Euno come re. L’esercito ribelle, che ormai contava 200.000 uomini, espugnò Morgantina e Taormina e sconfisse più volte le legioni romane fino al 133/132 a.C. Fu inviato allora in Sicilia il console Publio Rupilio e gli ex schiavi siciliani accorsero a Messina.

Ottomila ribelli morirono nella battaglia dello stretto e quando i Romani entrarono in città crocifissero altre 8.000 persone poi Rupilio, dopo aver assediato la popolazione di Taormina sino alla fame, promise loro la salvezza dopo la resa ma non fu di parola: dopo essere entrato in città fece precipitare tutti i cittadini dalla rupe. Ad Enna poi fu compiuta una grande strage poichè 20.000 cittadini furono trucidati dentro le mura dopo una strenua resistenza.