Scoperto il pianeta TOI-1452b ricoperto soltanto da oceani

È stato scoperto da un gruppo di ricerca internazionale guidato Charles Cadieux, studente di dottorato dell’università  canadese di Montréal, un pianeta chiamato TOI-1452b a 100 anni luce dalla Terra che è interamente coperto d’acqua e ruota intorno a due piccole stelle.

Il pianeta è stato identificato per la prima volta grazie al telescopio spaziale Tess, della Nasa, ideato proprio per scansionare la nostra galassia in cerca  di pianeti esterni al Sistema Solare.

Una volta individuato, il pianeta coperto d’acqua è stato analizzato in modo approfondito da un nuovo potente strumento istallato sull’Osservatorio canadese di Mont-Megantic.

E’ stato possibile appurare così che TOI-1452b orbita attorno a un sistema di stelle binarie più piccole del Sole e che distano tra loro appena 97 unità astronomiche, poco più del doppio della distanza tra Sole e Plutone. Il pianeta invece risulta il 70% più grande della Terra e appare interamente ricoperto da un enorme oceano d’acqua allo stato liquido.

I dati indicano però la presenza di un nucleo solido, mentre l’acqua rappresenterebbe ben il 20% della sua massa, mentre sulla Terra è appena l’1%. Nuovi dettagli di questo nuovo pianeta potranno essere rilevati a breve grazie alle osservazioni con il telescopio spaziale James Webb

L’impianto di cornee artificiali in collagene ricavato da pelle di maiale

La cecità corneale può essere curata mediante trapianto ma si stima che 12,7 milioni di persone attendono un donatore di cornea in quanto vi è una cornea disponibile ogni 70 necessarie.

I ricercatori stanno pertanto cercando di sviluppare un sostituto della cornea che sia economico, accessibile e facile da impiantare. È stata realizzata una cornea artificiale in collagene ricavato da pelle di maiale, da ricercatori svedesi della Linköping University e dell’azienda LinkoCare Life Sciences.

I primi test sono stati positivi e hanno consentito ai pazienti coinvolti nella sperimentazione, alcuni dei quali ciechi, di recuperare una buona funzione visiva.

Il dispositivo è stato creato utilizzando molecole di collagene derivate dalla pelle di maiale sottoposta a un processo di purificazione già usato per altre applicazioni mediche. La cornea artificiale è stata poi impiantata in 20 pazienti affetti da una malattia degenerativa della cornea, il cheratocono, in Iran e India. Quattordici di loro erano completamente ciechi.

Nelle settimane successive all’intervento, l’impianto ha dimostrato di essere in grado di correggere i danni legati alla malattia, ripristinando lo spessore e la struttura della cornea.

La vista dei pazienti è migliorata in maniera analoga a quanto si sarebbe atteso dopo un trapianto di cornea naturale, quelli totalmente ciechi hanno recuperato la capacità visiva e tre di essi hanno acquisito una visione perfetta di 10/10.

I ricercatori hanno sviluppato un biomateriale utilizzabile per impianti umani, che può essere prodotto in serie e conservato fino a due anni e quindi può raggiungere un numero ancora maggiore di persone con problemi di vista.

Questo risultato, se confermato, risolverebe il problema della carenza di tessuto corneale donato e darebbe il via ad altri trattamenti per le malattie degli occhi.

La magia di “Notte d’estate” di Antonio Machado

È una notte bellissima d’estate.
Nelle alte case stanno
spalancati i balconi
del vecchio borgo sulla vasta piazza.

In quell’ampio rettangolo deserto,
panchine di pietra, evonimi, acacie
disegnano in simmetria
le nere ombre sulla bianca arena.

Allo zenit, la luna, e sulla torre
col quadrante alla luce l’orologio.
In questo vecchio borgo vado a zonzo
solo, come un fantasma.

Noche de verano

Es una hermosa noche de verano.
Tienen las altas casas
abiertos los balcones
del viejo pueblo a la anchurosa plaza.

En el amplio rectángulo desierto,
bancos de piedra, evónimos y acacias
simétricos dibujan
sus negras sombras en la arena blanca.

En el cénit, la luna, y en la torre,
la esfera del reloj iluminada.
Yo en este viejo pueblo paseando
solo, como un fantasma.

Le case viste dall’alto, lo sguardo che plana sino a raggiungere la piazza e quell’ampio rettangolo in cui le acacie e le panchine disegnano delle ombre scure diventano il perno che unisce la descrizione paesaggistica e lo stato d’animo del poeta. Quando tutto il mondo fuori ha chiuso gli occhi in attesa del nuovo giorno, chi è rimasto sveglio non può a fare a meno di godersi la malinconica, dolce solitudine che è propria della notte inoltrata.

Antonio Cipriano José Marìa y Francisco de Santa Ana Machado Ruiz, poeta spagnolo conosciuto semplicemente come Antonio Machado, nasce nel1875 a Siviglia, città da cui va via con la famiglia all’età di 8 anni.

Nel 1893 suo padre viene improvvisamente a mancare, lasciando la famiglia in preda alla disperazione e alle difficoltà economiche. Tuttavia, il giovane Antonio continua a frequentare gli ambienti teatrali e i circoli letterari conoscendo gli intellettuali dell’epoca.

Nel 1903 pubblica “Soledades”, una bellissima raccolta poetica e dopo la morte della moglie, negli anni Venti, diventa uno degli intellettuali che contrastano con maggiore convinzione la dittatura di Primo De Rivera.

L’universo è già nella sua sesta e ultima era cioè quella dell’energia oscura

Nell’’universo In ogni momento si verificano cambiamenti impercettibili ma importanti. L’universo si sta ingrandendo poiché si espande e quindi le distanze tra le più grandi strutture cosmiche stanno aumentando nel tempo. 

Tutto ciò che esiste, nel cosmo, contiene una certa quantità di energia: materia, radiazione, energia oscura, etc. Man mano che l’universo si espande, il volume che occupano queste forme di energia cambia e ognuna ha una densità di energia che si evolve in modo diverso.

Un universo che esiste da più tempo si sarà espanso di più. Sarà più freddo in futuro ed era più caldo in passato. Era anche gravitazionalmente più uniforme in passato e lo sarà meno in futuro. Quando tracciamo le linee di demarcazione in base a come si comporta l’universo, scopriamo che ci sono sei diverse ere cosmiche.

  1. L’era inflazionistica, che ha preceduto e dato vita al Big Bang.
  2. Il cosiddetto “brodo primordiale” con le interazioni nucleari fra le particelle, che si sono verificate nell’universo primordiale.
  3. L’era del plasma fino a quando l’universo non si è raffreddato abbastanza da formare stabilmente materia neutra.
  4. L’era del medioevo fino alla nascita delle prime stelle e galassie.
  5. L’era stellare, che va dalla fine della reionizzazione alla formazione di strutture su larga scala guidate dalla gravità. In questa fase la densità dell’energia oscura domina su quella della materia.
  6. Era dell’energia oscura: la fase finale dell’universo, dove l’espansione accelera e gli oggetti si allontanano l’uno dall’altro.

Siamo già entrati in questa sesta e ultima era, miliardi di anni fa. Una volta che l’energia oscura prenderà il sopravvento stelle e galassie continueranno ad allontanarsi le une dalle altre conducendo esistenze solitarie nel freddo del cosmo.

Galassie e ammassi di galassie alla fine si fonderanno per formare una gigantesca galassia ellittica e la nuova formazione stellare rallenterà per poi fermarsi: le stelle moriranno e I pianeti verranno inghiottiti dalle loro stelle madri. Quindi dopo che il Sole sarà diventato una nana nera, i resti della Terra finiranno per prendere un’orbita a spirale, a causa delle radiazioni gravitazionali e saranno inghiottiti dai resti del nostro Sole.

Anche i buchi neri, che hanno una vita straordinariamente lunga, finiranno per evaporare per la radiazione di Hawking e alla fine rimarranno solo stelle nane nere e masse isolate troppo piccole per innescare la fusione nucleare.

Questi cadaveri stellari continueranno a vagare come zombie in un universo che continuerà ad espandersi. Quest’ultima era è già iniziata e l’energia oscura ha iniziato a dominare l’espansione circa 6 miliardi di anni fa, nel periodo in cui stavano nascendo il Sole e l’intero sistema solare.

Questo sarà il destino sempre che i nuclei atomici stabili e il tessuto spazio-temporale non dovessero subire una sorta di collasso improvviso, e finché l’energia oscura si comporterà nel modo che osserviamo tutt’ora.

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La struggente e cruda poesia “Dateci” di Primo Levi

DATECI

Dateci qualche cosa da distruggere,
Una corolla, un angolo di silenzio,
Un compagno di fede, un magistrato,
Una cabina telefonica,
Un giornalista, un rinnegato,
Un tifoso dell’altra squadra,
Un lampione, un tombino, una panchina.
Dateci qualche cosa da sfregiare,
Un intonaco, la Gioconda,
Un parafango, una pietra tombale.
Dateci qualche cosa da stuprare,
Una ragazza timida,
Un’aiuola, noi stessi.
Non disprezzateci: siamo araldi e profeti.
Dateci qualche cosa che bruci, offenda, tagli, sfondi, sporchi
Che ci faccia sentire che esistiamo.
Dateci un manganello o una Nagant,
dateci una siringa o una Suzuki.
Commiserateci.

(Primo Levi)

Primo Levi nacque a Torino nel 1919 da una famiglia di origini ebraiche sefardite. Il padre, ingegnere elettronico, gli infuse la passione per le scienze e la letteratura. Trascorse un’infanzia tranquilla, eccezion fatta per i problemi di salute che arrivavano di frequente e nel 1941 si laureo’ in chimica. Partigiano antifascista, nel 1943 fu arrestato e inviato in un campo di raccolta a Fossolo e poi nel 1944 fu deportato nel campo di concentramento di Auschwitz in quanto ebreo. Scampato al lager, tornò in Italia dove scrisse saggi, romanzi, racconti, poesie e si dedicò al compito di raccontare le atrocità viste e subite.

Il virus Marburg con sintomi simili all’Ebola

Due casi del virus Marburg, febbre emorragica altamente infettiva e spesso mortale della stessa famiglia di Ebola, sono stati identificati in Ghana. Lo ha reso noto l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sottolineando che è la seconda volta che questa malattia zoonotica, cioè causata da un virus trasmesso all’uomo da un animale, viene individuata in Africa occidentale.

L’Institut Pasteur di Dakar, in Senegal, ha ricevuto campioni da ciascuno dei due pazienti della regione meridionale degli Ashanti del Ghana, entrambi deceduti e non imparentati, che mostravano sintomi tra cui diarrea, febbre, nausea e vomito. Il primo caso era un uomo di 26 anni ricoverato il 26 giugno 2022 e morto il giorno dopo, il secondo caso era un uomo di 51 anni che si è presentato ospedale il 28 giugno ed è morto lo stesso giorno.

Il virus Marburg viene trasmesso alle persone dai pipistrelli della frutta e si diffonde tra gli esseri umani attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei di persone o da superfici e materiali infetti.

La malattia inizia con febbre alta, forte mal di testa e malessere e molti pazienti sviluppano gravi segni emorragici entro 7 giorni. I tassi di mortalità vanno dal 24% all’88% a seconda del ceppo virale e della qualità della gestione della malattia. Precedenti focolai e casi sporadici sono stati segnalati in Angola, Repubblica Democratica del Congo, Kenya, Sud Africa, Uganda e Guinea.

Lo scandaloso dipinto “La colazione sull’erba” di Edouard Manet

Édouard ManetColazione sull’erba, 1862-1863, olio su tela, cm 208 x 264,5. Parigi, Musée d’Orsay

Una donna completamente nuda siede tranquilla al cospetto di due borghesi in abito scuro e guarda gli osservatori. Le sue gambe raccolte fanno da appoggio al braccio destro sollevato verso il viso in una posizione naturale e disinvolta mentre un uomo seduto dietro di lei conversa con una espressione pensierosa.

Un secondo uomo posto a destra è invece disteso con la gamba sinistra verso la donna e il ginocchio destro piegato tenendo nella mano sinistra un bastone da passeggio. I tre si sono fermati nel bosco per riposarsi durante una passeggiata poiché nell’angolo a sinistra, sotto forma di natura morta, si trovano i resti del pranzo. Un cestino contenete qualche frutto e del pane è poggiato sugli abiti femminili abbandonati sul prato.

Dietro una seconda donna, in sottoveste, si sta bagnando in un laghetto, a destra una barchetta è posata a riva e tra gli alberi si intravede il paesaggio in lontananza mentre un uccellino, forse un fringuello, aleggia in alto, tra i rami.

I personaggi sono ben modellati mentre la natura e il paesaggio sono dipinti con ampie zone di colore e pennellate rare e frettoloso suggerendo una impressione più che una descrizione.

Su tutto il dipinto predomina il colore verde declinato nelle varianti di tono e chiarezza. Le figure delle due donne si ritagliano dal fondo verde scuro e brillano di luce chiara e la distanza del laghetto dalle figure si apprezza valutando la dimensione della donna in secondo piano.

Il dipinto fu quindi progettato sulla base di opere rinascimentali ma suscitò immediatamente reazioni scandalizzate per via della donna nuda accomodata tra due uomini poiché gli abiti contemporanei dei due personaggi non giustificavano infatti la nudità della donna come un riferimento mitologico. La scena divenne, quindi, una rappresentazione di una situazione imbarazzante di due borghesi seduti all’aperto al cospetto di una donna svestita.

Edouard Manet non partecipò mai alle mostre organizzate dai pittori impressionisti, come Claude Monet e Degas anche se il suo interesse nel rinnovare la pittura scardinando la tradizione accademica fu di modello al gruppo di artisti in ascesa in Francia.