Fobie e manie del dittatore Hitler

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Adolf Hitler (1889 – 1945) è stato cancelliere del Reich dal 1933 e dittatore della Germania, col titolo di Fuhrer, dal 1934 al 1945.

La storia ha definito Hitler uno psicopatico dalla duplice personalità: crudele e feroce e nello stesso tempo debole di carattere e pieno di paure. Questo dittatore austriaco, naturalizzato tedesco, che trascinò mezzo mondo nella più grande carneficina dell’umanità poiché nella seconda guerra mondiale vi furono 55 milioni di morti, era anche pieno di manie e di fobie. 

Il suo rapporto con il cibo e con il suo corpo era malsano e pieno di contraddizioni. Vegetariano convinto, attribuiva parte della decadenza della civiltà al fatto che gli uomini si cibassero di carne ed ingurgitava quantità esagerate di uova cucinate nei modi più disparati insieme ad altrettante grandi quantità di verdure. 

Viveva nel terrore di ingrassare ma nello stesso tempo divorava anche un chilo di cioccolatini al giorno, montagne di canditi e panna montata che associava a grandi quantitativi di vitamine e pillole dimagranti di vario tipo.

Hitler fu un vero fanatico di dolci che gli provocarono molte carie che  non si fece curare per paura. Una volta Blaschke, il suo dentista personale, ci mise otto giorni a pulirgli la radice di un dente perché costretto a interrompere il lavoro di continuo in quanto Hitler “non riusciva a tollerare il dolore”.

Che il Führer avesse una bassissima soglia del dolore e molti denti guasti, tanto che nel 1944 fu sottoposto a ben 10 otturazioni, lo conferma anche la studiosa tedesca Menevse Deprem-Hennen, autrice di un libro sul rapporto fra Hitler e Blaschke, intitolato “Dentist of the Devil (il dentista del diavolo)”. Nel libro si legge che le carie non curate provocarono al Führer diversi accessi, una grave parodontite e un perenne alito cattivo.

Hitler non badava i oltre a spese  per i suoi vestiti e per la sua collezione di quadri e soffriva di insonnia. Viveva anche con la paura di addormentarsi perché le sue notti erano popolate da incubi spaventosi che lo terrorizzavano. 

Per questo motivo lavorava fino a notte fonda tra le sue carte cercando di rimandare quel momento e  di non restare solo in camera tanto che i suoi fedeli a volte dovevano attendere che lo cogliesse il sonno prima di potersene andare.

Durante la seconda guerra mondiale girava voce che egli soffrisse di monorchidismo, avesse cioè un solo testicolo anche se la notizia non è stata del tutto confermata. 

In ogni caso nel 1943 il soldato Eugene Wasner lo testimoniò in un tribunale dicendo uno gli era stato strappato da un caprone a cui aveva orinato addosso. Negli anni 60 il dottore Johan Jambor, medico dell’esercito tedesco della Prima Guerra mondiale, asseri’ di avere  curato il soldato Hitler, ferito all’inguine durante la battaglia della Somme e confermò che gli fosse rimasto un solo testicolo.

Il Führer da giovane, quando era ancora caporale, portava i baffi lunghi, folti e all’insù secondo la moda prussiani e per quale motivo abbia poi adottato il taglio a spazzolino resta un mistero. 

Lo scrittore Alexander Moritz Frey, sostiene che sia stato a causa di un ordine dei suoi diretti superiori: il giovane soldato, arruolato nel 16º reggimento di fanteria bavarese, come ogni recluta doveva avere baffi corti per poter indossare senza intralcio la maschera antigas, indispensabile nel caso di attacchi chimici da parte degli inglesi. Per lo storico Christopher Oldstone-Moore, invece Hitler se li tagliò per imitare i baffi militari di una volta e per darsi un’aria più marziale.

Hitler è passato alla storia come un grande appassionato di cani, ma  più che amare i cani ne apprezzava la compagnia se sentiva di poterli dominare o se si piegavano docilmente al suo volere.

lo storico Charles Patterson, autore di “Un’eterna Treblinka”, “Il massacro degli animali” e l'”Olocausto” scrisse che a Hitler piacevano specialmente i pastori tedeschi, che amava controllare e dominare, mentre considerava i boxer dei cani “degenerati”. 

Durante la Prima guerra mondiale diventò amico di un terrier bianco, Fuchsl (Volpino), scappato attraverso le linee nemiche, che poi fu costretto ad abbandonare. In seguito ricorderà che “ubbidiva solo a me”.

Durante la Seconda guerra mondiale, il Führer ebbe una femmina di pastore tedesco chiamato Blondi, che lo adorava nonostante le frustate, fatta da lui uccidere qualche ora prima di suicidarsi nel bunker di Berlino.

Si dice che il nonno di Adolf Hitler fosse ebreo ma le origini del Führer furono eliminate dai documenti pubblici da simpatizzanti nazisti. Lo storico Leonard Sax ha dimostrato che la nonna di Hitler, che all’epoca aveva rifiutato di rivelare l’identità dell’amante, aveva concepito il suo unico figlio, padre di Hitler, con un ebreo che viveva a Graz, in Austria.

Mettere le mani sul cinema era il primo obbiettivo culturale e una ossessione  di Hitler, che peraltro adorava Greta Garbo, poiché era convinto che fosse il principale motore per influenzare la cultura del suo tempo e pertanto cercò di avere il controllo della produzione cinematografica europea.

Si riporta infine che Hitler, non sopportando che i propri soldati di stanza in Francia durante l’occupazione “inquinassero” il loro sangue ariano con le prostitute locali, fece progettare una speciale bambola gonfiabile per le proprie truppe.

Le istruzioni erano dettagliate: “pelle chiara, capelli biondi, occhi azzurri, 1,76 m di altezza e seni grandi”. In breve, una perfetta donna ariana per la quale venne scelto il nome di Borghild che era un’eroina della mitologia nordica.

Un bombardamento alleato rase però al suolo la fabbrica di Dresda incaricata della produzione e così i bordelli francesi continuarono a fare affari con i soldati tedeschi.

La Sindrome di Treacher-Collins e Jono Lancaster

 

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La Sindrome di Treacher-Collins è una malattia molto rara che si manifesta con malformazioni sul viso, orecchie e occhi pertanto, oltre a problemi di salute, comporta disagi sul piano relazionale e psicologico. 

Queste malformazioni possono essere lievi o gravi ed evidenti e riconoscibili anche prima del parto e ne è colpito 1 bambino su 50.000. 

La Sindrome di Treacher-Collins è nota anche come Sindrome di Franceschetti-Zwahlen-Klein o Disostosi mandibolo facciale e fu descritta per la prima volta nel 1900 dal medico, oculista, Edward Treacher Collins.

Questa patologia è dovuta alla mutazione di uno dei geni, noti con le sigle TCOF1, POLR1C e POLR1D, che hanno il compito di produrre le proteine utili per lo sviluppo delle cellule, tessuti e ossa. Si trovano nel cromosoma 5, nel cromosoma 6 e nel cromosoma 13.

La sindrome può essere conseguenza di una mutazione genetica ereditaria o di una mutazione acquisita durante lo sviluppo e si può diagnosticare con un’ecografia prenatale.

La principale zona interessata dalle malformazioni è il viso e le malformazioni facciali sono solitamente bilaterali e asimmetriche. Può colpire anche occhi ed orecchie ma non crea danni di natura celebrale. 

Oltre ai disturbi e alle difficoltà nel mangiare, può causare difficoltà respiratorie e problemi di udito. Le malformazioni colpiscono la zona della mascella e del mento: gli zigomi risultano molto piatti, gli occhi prendono una conformazione a mandorla diretta verso il basso e l’esterno del viso e il naso è poco sviluppato.

Sono interessati anche la mandibola e il palato che risultano molto piccoli, a tal punto da impedire l’apertura della bocca e la masticazione. Anche l’arcata dentaria può subire una alterazione e gli occhi tendono a inclinarsi all’esterno e dirigersi verso il basso.

Le orecchie, invece, possono essere poco formate, piegate o quasi o del tutto assenti e i condotti uditivi risultano essere molto stretti o assenti. La malformazione può colpire anche le ossa presenti nell’orecchio medio ​e causare la perdita di udito. La conformazione degli occhi è causa di strabismo, astigmatismo, miopia e ipermetropia

Il bambino colpito dalla Sindrome di Treacher-Collins può avere difficoltà quando mangia o beve e problemi di udito che comportano anche difficoltà nel linguaggio. A causa della malformazione sul viso che colpisce la parte frontale (naso, gola), possono esserci difficoltà respiratorie, anche gravi, specialmente nel sonno. Si possono verificare anche casi diapnea notturna e il bambino può russare.

Come conseguenza sono frequenti disturbi dell’umore, depressione e fobia verso l’altro. La sindrome non è curabile ma si possono  migliorare la capacità di alimentarsi facendo eseguire sedute di ossigenoterapia e di ventilazione non invasiva (NIV). Potrà essere necessario usare la cannula di Guedel, la sonda nasogastrico o eseguire la Tracheostomia e la Gastrostomia.

Per correggere la deformazione dei tessuti sul volto, si può intervenire chirurgicamente con la plastica maxillofacciale e al fine di correggere i problemi del linguaggio è utile l’intervento del logopedista. 

Famoso è il caso di Jono Lancaster che, trentasei ore dopo la sua nascita, i genitori decisero di lasciare in custodia ai servizi sociali. Da adulto Jono ha cercato di mettersi in contatto con la sua famiglia di origine ma purtroppo questa si è rifiutata di incontrarlo. 

Ora Jono non solo lavora con ragazzi affetti da autismo ma, con la fondazione Love Me, Love My Face, si occupa anche di organizzare incontri nelle scuole e parlare con gli studenti dell’importanza di accettare il prossimo anche se appare diverso da noi.

Gustavo Adolfo Rol

 

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Adolfo Rol era nato a Torino nel 1903 da una famiglia agiata, conseguì tre lauree, in economia, in legge e in biologia medica e parlava fluentemente sei lingue ma fu famoso soprattutto per le sue doti di sensitivo.

È considerato uno tra i più grandi veggenti mai vissuti e molte sono le testimonianze di chi assistette ai prodigi di cui era capace, definiti autentici fenomeni paranormali che stupirono l’Italia e il mondo per settant’anni.

Tra i suoi estimatori più entusiasti ricordiamo Fellini, Zeffirelli, Buzzati, Gianni Agnelli, e vollero incontrarlo anche Ronald Reagan, J. F. Kennedy ed Einstein che applaudiva entusiasta quando assisteva ai suoi prodigi.

In tempo di guerra, nel 1939, Rol fu capitano degli Alpini e nel 1942 fu convocato a Villa Torlonia da Benito Mussolini poiché faceva catastrofiche previsioni sulla guerra nonostante in quel momento  tutto lasciasse presagire il contrario. 

Qui a Mussolini disse che la guerra sarebbe stata perduta e che egli sarebbe stato allontanato nella primavera del 1945. Al colonnello e ai suoi ufficiali che attendevano il suo ritorno confidò poi la data esatta della morte del Duce: 28 aprile 1945. 

Dopo questo incontro, Mussolini salvò la vita di Rol per tre volte, poiché Hitler, ossessionato dall’occulto, aveva deciso di prenderlo al suo fianco e per tre volte erano giunti comandi nazisti per prelevarlo e portarlo in Germania. Ma il Duce, in tutte e tre le occasioni, lo fece contattare consigliandogli di ripararsi sulle montagne.

Nel 1943, rifugiatosi a San Secondo di Pinerolo, Rol si prodigò per salvare molte vite di prigionieri grazie alle sue doti straordinarie, coinvolgendo gli ufficiali tedeschi in esperimenti come quello di rivelare particolari della loro vita o il contenuto di lettere delle loro mogli ancora sigillate. Ogni prodigio riuscito era una vita salvata.

Famoso e documentato è l’episodio in cui egli accorse in aiuto di un gruppo di partigiani che erano stati messi al muro da un comandante tedesco. Rol cercò di convincere il comandante della loro innocenza, e quando quello gli chiese come potesse esserne così sicuro, il sensitivo gli rispose “Così come sono sicuro di cosa contengono i cassetti della scrivania della sua casa ad Amburgo”, e cominciò a descrivere in modo puntuale gli oggetti riposti nei cassetti, comprese alcune lettere dal contenuto estremamente riservato. Il tenente, sbalordito e spaventato, liberò subito i prigionieri.

Dopo la guerra si dedicò al commercio di oggetti antichi e poi, a metà degli anni cinquanta, lasciò questa attività per intraprendere a tempo pieno quella di pittore

Le carte furono le indiscusse protagoniste dei suoi numerosi esperimenti che si tenevano nella casa. Dopo la cena uno degli ospiti, di solito lo scettico di turno, dava a Rol un mazzo di carte intonso. Non solo indovinava le carte pescate, ma spesso su esse comparivano firme. Sosteneva inoltre di parlare con i morti e di poter viaggiare nel tempo e nello spazio. Si dice che mentre si trovava a Torino fu fotografato a New York.

I suoi quadri erano dipinti a distanza, con personaggi ed elementi che si muovevano dentro essi. Fogli bianchi chiusi in una scatola con dentro della graffite, riportavano poi scritte con i pensieri dei commensali. Leggeva da un libro chiuso o indovinava perfettamente cosa c’era in un cassetto a chilometri di distanza.

Rol morì il 22 settembre 1994 lasciando perplessi sulle sue capacità  il Mago Silvan e Piero Angela che vedevano in lui solo un ottimo prestigiatore. In effetti, secondo le indagini di Piero Angela e del CICAP, non è mai stato possibile dimostrare in maniera scientifica che i suoi esperimenti e le sue intuizioni fossero autentici fenomeni paranormali. Rol si giustificava dicendo che gli esperimenti non potevano avere un esito positivo se messi in atto a comando visto che erano sempre frutto di un impulso spontaneo.

Erano famosi la sua risata da bambino, il fatto che non chiedesse mai una lira a nessuno e che fece  del bene a tante persone: agli ebrei che salvò in tempo di guerra, ai malati di cui intuiva la diagnosi semplicemente guardandoli per poi accompagnarli fino in sala operatoria se avevano paura e gli chiedevano aiuto.

Dedicato a……..

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Da tempo avevo il sospetto che i cani fossero più intelligenti degli uomini; ed ero perfino convinto che potessero parlare, ma che, soltanto, ci fosse in loro una specie di cocciutaggine. Sono dei grandi politiconi: osservano ogni cosa, non perdono una sola mossa di una persona.”

Nikolaj Vasil’evič Gogol’-Janovskij

La guerra anglo-zanzibariana: the Forty Minutes Work

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A fine Ottocento la Germania del Kaiser e il Regno Unito decisero di spartirsi le sfere di influenza nell’Africa Orientale e quindi Bismarck potè entrare in Tanganica,  l’odierna Tanzania, mentre nel 1893 Zanzibar divenne un protettorato di sua maestà britannica.

Zanzibar era uno stato insulare composto da due isole principali, Ungguja e Pemba, e numerose isole minori, situato nell’oceano Indiano , al largo delle coste del Tanganica.

Ma, dopo tre anni di regno, il 25 agosto 1896 improvvisamente morì il sultano Hamad bin Thuwaini che garantiva assoluta obbedienza all’Union Jack.  

Il cugino del sovrano defunto, Khalid bin Barghash si autonominò allora  nuovo sultano di Zanzibar nonostante sapesse di  non essere gradito agli inglesi tanto che subito si preparò a combatterli. Allertò la sua guardia personale, armò in tutto tremila miliziani e allestì l’artiglieria al Palazzo Reale mentre teneva pronta la sua personalissima nave da guerra reale.

Intanto Basil Cave, plenipotenziario britannico in zona, immediatamente fece preparare due navi da guerra, la Philomel e la Rush e poi anche lo Sparrow e dopo arrivarono al porto di Zanzibar anche circa mille soldati. Per attaccare, però, aveva bisogno di formale permesso da Londra e nell’attesa fece arrivare altre due navi della Marina britannica, la Racoon e la Saint George.

Ottenuto l’agognato permesso di attaccare, Cave inviò l’ultimatum a Khalid e gli intimo ‘ di uscire dal palazzo reale entro le ore nove. Alle 8, Khalid mandò un ambasciatore per trovare un accordo, l’inglese rifiutò ribadendo il diktat ma il Sultano rispose promettendo resistenza a oltranza.

Il 27 agosto 1896 alle 9.02 venne aperto il fuoco ed alle 9.40 la bandiera reale venne ammainata mentre Khalid scappava dalle macerie della reggia. Trentotto minuti netti erano bastati per decimare la guardia del sultano (500 morti, a fronte di un unico ufficiale britannico leggermente ferito), e indurre il sovrano non riconosciuto a precipitosa fuga sotto la bandiera del Reich guglielmino.

Khalid infatti riparò in Tanzania e fu definitavamente arrestato dagli inglesi nel 1916, durante la prima guerra mondiale. A Zanzibar fu insediato sul trono Hamud, gradito agli inglesi, che governò per sei anni. Diversi mesi dopo la guerra, Ḥamūd, spinto dai britannici, abolì la schiavitù in tutte le sue forme. L’emancipazione degli schiavi richiedeva loro di presentarsi a un ufficio governativo, e si rivelò un processo lento — dopo dieci anni solo 17.293 schiavi erano stati liberati su una popolazione stimata nel 1891 di 60.000.

In Gran Bretagna questa guerra viene ricordata come “guerra anglo-zanzibariana” e all’indomani della diffusione della notizia l’impresa divenne famosa sui giornali dell’epoca come  “The Forty Minutes Work”, cioè una faccenda da quaranta minuti.

In Africa invece la stessa vicenda è ricordata come una guerra disperata, combattuta su posizioni di netta disparità tecnologica e sullo sfondo della tensione diplomatica tra le grandi potenze europee che si spartivano a loro piacimento il Continente Nero.

Magnus III di Norvegia detto lo scalzo o a gambe nude

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Magnus III, detto Magnus barfot (Norvegia 1073 – Irlanda 1103) fu re di Norvegia dal 1093 al 1103 e re dell’isola di Man dal 1099 al 1102.

Magnus crebbe nel seguito reale di suo padre a Nidaros che al tempo era, di fatto, la capitale della Norvegia e suo tutore fu Tore Ingeridsson, che era cugino di suo padre. Già in gioventù Magnus mostrò di avere il carattere incline alla guerra proprio del nonno Harald III di Norvegia piuttosto che quello del padre Olaf il cui cognome Kyrre voleva dire pacifico. 

Il suo soprannome barfot o berrføtt significa scalzo o gambe nude e proveniva o dal suo modo di vestire in stile scozzese – gaelico, precursore del kilt, che lasciava la parte inferiore delle gambe scoperta oppure per la sua abitudine di camminare scalzo sempre seguendo l’abitudine scozzese.

Il suo regno fu contraddistinto da una serie di campagne di conquista che si diressero soprattutto verso le Isole Britanniche e riuscì a conquistare il Regno dell’isola di Man e quello di Dublino. 

Magnus venne incoronato re nel sud-est del paese poco dopo la morte del padre nel 1093 ma nel nord la sua incoronazione venne contestata dal cugino Haakon Magnusson, figlio di suo zio Magnus II di Norvegia che aveva brevemente regnato con suo padre Olaf rimasto unico sul trono alla morte di Magnus II avvenuta nel 1069. Così i due cugini governarono insieme, con una certa difficoltà, fino alla morte di Haakon avvenuta attorno al 1094.

Alcuni nobili contestarono ancora la sua elezione a re, ma Magnus soppresse presto ogni rivolta interna e poi si dedicò alla conquista dell’ovest attraversando più volte il Mare d’Irlanda.

Fra il 1098 e il 1099 razziò le Isole Orcadi, le Isole Ebridi e L’Isola di Man e si assicurò il controllo su quelle isole grazie a un trattato con il re di Scozia.  Poi facendo base a Man si diresse verso il Galles dove per un breve periodo, scacciati i Normanni, ebbe anche il controllo del Regno di Gwynedd.

Tornato in Norvegia diresse i propri progetti di conquista verso i territori di confine tanto che il re di Danimarca Eric I spinse perché i tre re scandinavi, di Svezia, Danimarca e Norvegia, iniziassero una serie di trattati di pace per evitare il conflitto.

Nel 1101 Magnus accettò un accordo di pace con il re di Svezia Ingold I acconsentendo a sposarne la figlia Margaret Fredkulla che gli portò in dote anche il Dalsland.

Nel 1102 Magnus ottenne il controllo su una parte dell’Irlanda, il regno di Dublino, grazie alla propria alleanza con il re del Munster  ma l‘anno dopo, in circostanze poco chiare, Magnus morì in un’imboscata degli irlandesi Ulaid mentre tentava di mettere insieme le provviste necessarie per tornare in patria.

Le fonti riportano che l’attacco fu repentino e che Magnus e i suoi non erano in assetto di guerra. Egli cercò di mantenere l’ordine cercando di portare parte del suo esercito su un terreno sicuro da dove scagliare frecce sugli irlandesi. Nel corso dello scontro però venne dapprima ferito a una gamba e poi finito con un colpo d’ascia.

Morto lui suo figlio Sigurd abbandonò l’Irlanda lasciando dietro di sé la giovane moglie e perdendo il controllo diretto sulle isole che, pur rimanendo sotto la corona di Norvegia, non videro più un altro re norvegese per altri 150 anni.