Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII Tudor e madre di Elisabetta I d’Inghilterra

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Anna Bolena, in inglese Anne Boleyn, nacque in anno imprecisato (1501-1507) nel Kent nell’ Inghilterra sud-orientale da Thomas Boleyn, conte del Wiltshire, e da una figlia di Thomas Howard, secondo duca di Norfolk. Il potente zio, primo duca di Norfolk, era uno dei consiglieri del re e pertanto Anna fu educata, insieme alla sorella Maria, alla corte del re di Francia Luigi XII e poi di Francesco I.

Alla corte francese, Anna ebbe modo di apprendere la lingua francese, sviluppando anche interessi per l’arte, i manoscritti miniati, la letteratura, la musica, la poesia e la filosofia religiosa, oltre ad acquisire conoscenze sulla cultura francese, sulla danza, sul galateo e sull’amor cortese.

Il re Enrico VIII Tudor, anch’esso amante delle arti e della cultura, aveva sposato  Caterina d’Aragona a soli  18 anni e si era assunto, la responsabilità di governare e di dare continuità alla famiglia dei Tudor saliti al trono grazie a suo padre dopo la vittoria  della guerra delle due Rose.

La sorella di Anna, che si chiamava Maria Bolena, ritornata in Inghilterra nel 1510 con una dubbia reputazione a causa della sua relazione con il re Francesco I e con alcuni cortigiani, nel 1520 sposò un cortigiano ma poco tempo dopo divenne l‘amante del re ed  ebbe due figli: Caterina ed Enrico. Secondo alcuni studiosi il re Enrico VIII sarebbe il padre di entrambi o perlomeno di Enrico, tuttavia negò ogni ufficiale riconoscimento.

Ritornata in patria, anche  Anna Bolena diventò dama di corte della regina Caterina d’Aragona, donna profondamente cattolica, zia dell’imperatore Carlo V e molto amata dal popolo che però non riusciva a dare un figlio maschio al re, che desiderava un erede più di ogni altra cosa.

Quando Anna Bolena giunse a corte il matrimonio fra Enrico e Caterina era già in profonda crisi ed il re si innamorò di lei nel 1526. Enrico tentò in mille modi di sedurla, ma Anna, che all’epoca aveva circa vent’anni, non cedeva alle lusinghe, ben sapendo che se lo avesse fatto sarebbe diventata solo una delle sue tante amanti. Durante i sette anni del corteggiamento, non si concedette mai fisicamente al re, ma alimento’ la sua infatuazione tanto da indurlo a chiedere la separazione dalla moglie poichè l’annullamento era già stato negato.

Anche il principale consigliere del re, Thomas Wolsey, arcivescovo e uomo di stato,  osteggiava Anna e la sua famiglia, ma l’amore del re era forte ed inoltre sia il padre che lo zio la proteggevano e la aiutavano a barcamenarsi all’interno dei delicati equilibri della corte inglese.

Nel 1533 il re sposò Anna Bolena, già incinta,  mentre i suoi consiglieri cercavano tutti gli appigli legali e teologici per far invalidare il matrimonio con Caterina. Quando il secondo matrimonio venne reso ufficiale, la sovrana Caterina lo impugno’ davanti alla legge ma perse la causa e dovette lasciare il palazzo reale. Anna mise alla luce la futura Elisabetta  I d’Inghilterra ed Enrico decise di farla incoronare nel maggio del 1533.

Il papa Clemente VII scomunico’ il re non riconoscendo questo matrimonio e questo gesto diede avvio allo scisma che porta alla nascita della Chiesa Anglicana. Nei tre anni successivi la famiglia Bolena venne arricchita dal re ricevendo terreni, titoli e incarichi diplomatici. I coniugi reali tentarono di avere un figlio maschio, ma senza successo poichè Anna subì aborti spontanei e la nascita di un bambino morto. Nel frattempo il regno aveva problemi con la Francia e con la Spagna, l’economia soffriva e si moltiplicavano le congiure di palazzo. La mancanza di un erede diventò quindi un problema di Stato e Anna cominciò a divenire scomoda.

Il re fece accusare la regina di stregoneria e di averlo sottoposto a una magia per indurlo a sposarla; inoltre imbasti’ un processo in cui cinque uomini, fra i quali anche il fratello di lei, dichiararono di aver avuto dei rapporti sessuali con la regina. Tutti vengono condannanti a morte, compresa Anna Bolena che per un periodo risiedette nella Torre di Londra e poi il 19 maggio 1536 venne giustiziata con il taglio della testa. Thomas Boleyn assiste impotente alla morte della figlia e del figlio perché graziato dal re ma dovette lasciare la corte.

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