La roccia marziana Atoko Point


Il rover Perseverance della NASA si è imbattuto in una roccia marziana mai vista prima. È bianca e scintillante, completamente diversa per caratteristiche e composizione da quelle che la circondano che sono invece scure. Gli scienziati l’hanno chiamata “Atoko Point”

È stata individuata all’interno del cratere Jezero di Marte e gli scienziati non sanno nemmeno come sia finita lì, ai margini del cratere dove miliardi di anni anni fa si trovava un gigantesco lago.

La roccia è stata trovata in una zona soprannominata “Monte Washburn”, una collina sulla quale sono disseminate diverse rocce degne di interesse.

Dalle analisi è emerso che la strana roccia chiara è composta principalmente da pirosseno e feldspato, minerali silicati che sulla Terra si trovano ad esempio nelle rocce ignee e metamorfiche.

Il pirosseno lo si può trovare nel basalto e nella peridotite, mentre il feldspato nel granito e nell’andesite.

Gli scienziati hanno deciso di chiamare la curiosa roccia “Atoko Point”, come una vetta sul Grand Canyon orientale caratterizzata da una composizione unica di calcare Kaibab, risalente al Permiano.

Dalle misurazioni è emerso che ha una larghezza di 45 centimetri e un’altezza di 35 centimetri e in termini di dimensioni, forma e disposizione dei suoi grani minerali e cristalli, e potenzialmente della sua composizione chimica, Atoko Point è in una lega a sé stante.

I minerali di questa roccia potrebbero essere legati a un corpo magmatico sotterraneo che ora è esposto sul bordo del cratere Jezero, ma alcuni non escludono che possa essere stata portato in loco da lontano, grazie alle acque del fiume estinto Neretva Vallis che miliardi di anni fa si snodava nel cuore di questa area e che riforniva d’acqua il lago.

La diversità di strutture e composizioni del Monte Washburn è stata una scoperta molto interessante poiché queste rocce sono state portate giù dal bordo del cratere e potenzialmente oltre.

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