“Gaslighting” è stata scelta come la parola dell’anno 2022

Il temine “gaslighting” indica l’atto di manipolare le credenze altrui ed è stato scelto come parola dell’anno 2022 dalla  Merriam-Webster, che è la più antica società editrice di dizionari d’America che registra 100 milioni di pagine visualizzate al mese, in considerazione dell’enorme aumento delle sue ricerche pari a un  +1740% rispetto al 2021.

Il dizionario definisce così il “gaslighting”: “Manipolazione psicologica che durante un lasso di tempo prolungato induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei propri pensieri, la propria percezione della realtà o dei ricordi, e porta a confusione, perdita di sicurezza e autostima, incertezza delle proprie emozioni e salute mentale”.

La definizione descrive in sostanza quest’epoca di disinformazione caratterizzata da fake news, deep fake e negazionismi che stanno governando l’informazione allo scopo di fuorviare l’interpretazione altrui per il vantaggio personale di qualcuno o di qualche gruppo specifico.

L’etimologia della parola ha origini da un’opera teatrale del 1938 e si rifà al titolo del film Gaslight del 1944 che portò a Ingrid Bergman il premio Oscar per l’interpretazione di una donna manipolata dal marito al punto di dubitare totalmente in sé stessa.

Ora l’utilizzo di questa parola si presta a contesti molto più ampi, che spaziano dalla comunicazione politica a quella medica e ambientale. In linguistica, il processo mediante il quale una parola con un significato specifico ne assume uno più generale è comune ma questo termine ha avuto una sorprendente crescita di utilizzo nella lingua inglese.

La contemporaneità del termine “gaslighting” è evidentemente un prodotto del tempo attuale e caratterizza una fase storica e il fatto che si sia guadagnato in America il primato di parola dell’anno potrebbe anche indicare che inizia ad esserci una sorta di risveglio collettivo delle coscienze, un maggiore senso critico nella fruizione dei canali di comunicazione e una sensibilità nel cercare di riconoscere, per potersi poi anche difendere meglio, anche le più sottili e subdole forme di manipolazione e violenza psicologica.