Differenza fra il disturbo bipolare e gli sbalzi di umore degli adolescenti

Il Disturbo bipolare è un disturbo della personalità di cui soffrono alcune persone ed è caratterizzato da crisi che possono essere improvvise e durare qualche settimana e che manifestano grandi sbalzi d’umore.

Alla base del disturbo bipolare sembrano agire vari fattori: genetici, biologici e ambientali. Risulta infatti più comune in coloro che hanno un membro della famiglia con la medesima condizione ma possono svolgere un ruolo centrale nella malattia anche degli squilibri nei neurotrasmettitori o negli ormoni che agiscono sul cervello. Anche eventi della vita come abusi, stress mentale o eventi traumatici possono altresì innescare un episodio iniziale di bipolarismo in una persona molto sensibile.

Tra i disturbi psichiatrici, il disturbo bipolare è comunque tra quelli con l’ereditarietà più alta. Studi hanno infatti mostrato che esiste una probabilità del 10% di sviluppare un disturbo bipolare se in famiglia è presente un familiare con questa patologia, rispetto alla media della popolazione generale che è dell’1%.

Studi condotti sui gemelli hanno mostrato che, in fratelli omozigoti che condividono lo stesso DNA, se uno dei due fratelli è affetto da bipolarismo, il gemello ha la probabilità del 40% di sviluppare il disturbo. Mentre per gemelli eterozigoti la percentuale scende sotto il 20%.

Tra tutti i sintomi più o meno evidenti che caratterizzano il disturbo bipolare, quello principale è il susseguirsi di continui sbalzi di umore affiancati da cambiamenti nei livelli di energia, nelle abitudini legate al sonno, nella capacità di concentrazione che possono avere un impatto molto negativo sul lavoro, sulle relazioni e su tutti gli aspetti della vita di una persona. Alcuni soggetti affetti da bipolarismo sperimentano anche forme di psicosi che possono includere deliri, allucinazioni, megalomania e paranoia.

I sintomi variano comunque da individuo a individuo e se per alcune persone, un episodio bipolare può durare diversi mesi o anni, altri possono sperimentare «alti» e «bassi» contemporaneamente o in rapida successione. Chi ne è affetto tende comunque ad alternare fasi depressive, in cui è particolarmente triste e apatico, a fasi maniacali e di eccitamento in cui, al contrario, si sente euforico, irritabile, iperattivo, con una certa difficoltà a controllare gli impulsi e una propensione ai comportamenti pericolosi quali la guida ad alta velocità, l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti, la promiscuità sessuale e la realizzazione di investimenti economici a rischio.

Tendenzialmente le fasi depressive hanno una durata maggiore, mentre le fasi maniacali o ipomaniacali durano meno (da una settimana a poco più di un mese). Il passaggio tra queste due fasi può essere relativamente lungo, consentendo al paziente un periodo di benessere (eutimia), oppure può essere repentino.

La probabilità però di comportamenti aggressivi o violenti nei pazienti bipolari durante le fasi maniacali è piuttosto bassa ed il paziente con disturbo bipolare risulta innocuo verso gli altri e quindi la percezione dei pazienti bipolari come persone violente è frutto di uno stigma sociale più che di una realtà clinica. 

In media, la diagnosi del disturbo bipolare arriva intorno ai 20-25 anni ma i sintomi possono comparire già durante l’adolescenza. Attraversare alti e bassi emotivi può capitare a tutti quando si vive un momento critico e può essere difficile distinguere, soprattutto durante l’adolescenza, tra un comportamento irregolare momentaneo e un vero e proprio disturbo della personalità.

Negli adolescenti i cambiamenti di umore sono normali, considerato che a quest’età si cerca di sviluppare modi efficaci per gestire i propri sentimenti, quindi è importante osservare se gli sbalzi d’umore sono in risposta a una situazione specifica e ben definibile.

I cambiamenti di umore bipolari infatti di solito non hanno un fattore scatenante e in questo si differenziano dai comuni sbalzi umorali nei ragazzi causati dallo stress legato alla scuola, dalle regole in casa o dai conflitti con i genitori. 

Il bipolarismo viene curato principalmente attraverso l’uso di farmaci stabilizzanti dell’umore e antidepressivi. Alcuni studi confermano anche l’efficacia del sale di litio nel ridurre il rischio suicidario, che risulta 15 volte superiore nei pazienti bipolari rispetto al resto della popolazione.

La ricerca ha però dimostrato inoltre che, per avere una maggiore stabilità dell’umore, è necessario associare al trattamento farmacologico anche una psicoterapia. È importante nella cura del disturbo bipolare  la psicoeducazione perché è un disturbo cronico, che accompagna tutta la vita della persona.

E’ fondamentale quindi per ogni paziente imparare a conoscere il proprio disturbo per sapere quali strategie adottare, quando precocemente chiedere aiuto al proprio medico e quali sintomi monitorare per favorire il miglioramento della propria qualità di vita.

7 pensieri su “Differenza fra il disturbo bipolare e gli sbalzi di umore degli adolescenti

  1. Una curiosità. C’è un singolare errore nell’illustrazione tratta dal “Corriere della Sera”: la didascalia sotto il ritrattino in basso a destra chiama in causa il poeta e narratore statunitense Edgar A. Poe, ma il volto è quello del compositore francese Hector Berlioz 🙂
    Articolo molto interessante.

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