I Martinitt e le Stelline, gli orfani di Milano

Nel 1528 l’Italia fu colpita una grave carestia, in particolare nella Repubblica di Venezia, e gli abitanti dei domini di Terraferma venuti a conoscenza delle migliori condizioni di Venezia iniziarono a riversarsi nella città. Per contribuire ad alleviare tale situazione, San Girolamo Emiliani detto il Miani (1486 – 1537) figlio di un senatore veneziano, spese tutto il denaro che possedeva per l’assistenza agli affamati e per la fondazione dell’ospedale dei Derelitti, dove in particolare si dedicava alla cura e all’istruzione religiosa e lavorativa degli orfani. 

Nel 1531 lasciò la casa paterna, sostituì gli indumenti patrizi con un saio grossolano e andò a vivere nella zona di San Rocco, in un pianterreno d’affitto, con un gruppo di trenta ragazzi di strada cui impartiva istruzione di base e formazione cristiana. Assunse maestri artigiani creando una scuola di arti e mestieri per insegnare ai ragazzi diversi tipi di lavoro necessari per guadagnarsi da vivere.

Nacque l’ordine religioso dei Somaschi che si dedicava alla cura degli orfani che furono raccolti anche in altre città, inclusa Milano. Di questa attività venne a conoscenza Francesco II, duca di Milano, che nel 1532 diede in uso un locale sito nell’attuale via Manzoni, all’angolo con via Morone. A quel locale era annesso un oratorio consacrato in onore di San Martino di Tours e così i ragazzi orfani vennero chiamati Martinitt, al singolare, Martinin, e l’Oratorio divenne “San Martino degli Orfani”.

Nel 1772 i Martinitt si trasferirono, su disposizione di Maria Teresa d’Austria, nell’area del convento di San Pietro in Gessate dove i ragazzi potevano rimanere fino ai 18 anni ed imparare un mestiere. Ma nel 1796 Napoleone prese Milano e trasformò la sede di San Pietro in ospedale militare per cui i Martinitt si trasferirono in alcuni locali di Brera e poi nell’ex convento di San Francesco Grande.

Solo nel 1803 i Martinitt tornarono nella vecchia sede di via Manzoni e nel 1848 divennero le staffette degli insorti, che si spostavano fra le barricate, negli scontri delle Cinque giornate di Milano contro il dominio austriaco. Nel 1931 fu aperta poi la nuova grande sede dell’Istituto in via Pitteri, allora in aperta campagna.

Le orfanelle vennero invece prese sotto la protezione di San Carlo Borromeo e furono alloggiate in uno stabile a lato della Chiesa di Santa Caterina. Poi presero il nomignolo di stelline quando, agli inizi del XVII, la sede fu spostata nel monastero dell’ordine delle monache benedettine di Santa Maria della Stella. Qui l’orfanotrofio femminile rimase fino alla sua chiusura nel 1971.

Oggi l’Ente di beneficenza è stato trasformato dal 1971 in Azienda di servizi alla persona Istituti Milanesi Martinitt e Stelline. Nel 2009 è stato anche inaugurato il Museo Martinitt e Stelline dedicato agli orfani milanesi, nel 2010 è stato aperto anche l’attiguo Teatro Martinitt e nel 2015 anche il cinema.

Il corpo musicale La Banda de I Martinitt, nato nel 1861, è tutt’ora operativo presso l’Istituto Martinitt e i giovani ospiti, indirizzati allo studio di uno strumento musicale, solo dopo aver raggiunto un livello ottimale possono entrare nelle file del Gruppo musicale. Dal 1988 però la banda non è più riservata solo agli studenti dell’orfanotrofio ma si compone di laureati e diplomati strumentisti, studenti del Conservatorio e studenti di Licei musicali, selezionati tramite bando di concorso.